
L'opera però non venne completata in tempi brevi ma passò quasi un secolo, sino a quando, nel 1672, il Vescovo di Ischia, Girolamo Rocca, decisa di proseguire i lavori, creando la attuale struttura.
Per sostenere i lavori, al popolo venne imposta una tassa sui cereali, ma quando l'acqua arrivò fece dimenticare tutti i disagi.
Lo stesso Vescovo alla fine dei lavori affermo: "Queste acque si sono ottenute con il sacrificio sul cibo: la sete, da buona maestra, ha insegnato a sopportare la fame".
HAS SUDAVIT AQUAS CERERIS PATIENTIA CURTAE EDOCUITQUE FAMEM FERRE MAGISTRA SITIS .
Oggi i Pilastri, costituiscono quasi una sorta di confine tra il Comune di Ischia ed il Comune di Barano.