giovedì 16 dicembre 2010

La magia dell'isola che c'è

La prima volta che ci arrivi resti un po’ li, senti l’aria pulita ed intensa dei campi flegrei, un muschio di sale e vento ed acqua.
Ischia.
Arrivi li’ in quel porto che era un cratere ora affondato, ed e’ un po’ come sentirti abbracciare subito, come se Ischia non aspettasse che te, come a dirti, soffiandoti nell’orecchio ‘ora chiudi gli occhi e mordi questa atmosfera’.
L’odore cambia, scendi sulla banchina e vieni accolta da mille occhi, vortici di microtaxi ormai rari anche su quest’isola senza tempo, e a me viene subito voglia di cantare e correre e aspirare ogni sfumatura.
Quando sbarchi ad Ischia in primavera, se e’ aprile e’ facile essere colpiti subito dal verde e dal blu..ma non sono questi i colori che ogni volta sanno stupirmi. Basta prendere un taxi, o un bus, e cominciare a girarla da subito.
Appena lasci Ischia Porto e vai verso Casamicciola segui il profilo della strada, sinuosa, e resti colpito dalle bouganville che sbocciano lungo i muretti delle ville che si arrampicano al lato della litoranea: 7 colori diversi dal rosa all’arancione, al rosso, al fucsia. Ti vien voglia di scendere ed affondare in quei muretti bianchi e colorati insieme. Di affondarci dentro. Ma la corsa continua, passi davanti ad antichi artigiani che lavorano ceramiche uniche, poi il mare, sempre mare ovunque e il verde che ti accompagnano come fedeli guide. Sali ancora e ti sembra di prendere la rampa verso il cielo passando dal comune più piccolo dell’isola, Lacco Ameno, patria di Rizzoli che ne fece il suo piccolo paradiso. Gli alberghi d’elite sono curati, i numeri delle camere sono scritti su piccole ceramiche che raffigurano scorci dell’isola.. sembra di entrare in un film di Luchino Visconti, che qui ne ambientò tra i più amati.. con un po’ di coraggio e fortuna, prendendo una strada laterale che da Lacco Ameno porta a Forio, si arriva in una antica e ormai abbandonata villa con una piccola torre tutta in vetro colorato, che si dice fosse proprio del regista partenopeo.. una volta sono salita in cima alla torretta e mi si e’ mozzato il fiato. Intorno il verde e davanti a me un blu intenso e traboccante di onde..si dice che nei tramonti invernali, quelli più limpidi e sereni, nell’esatto istante in cui il sole tocca la linea dell’orizzonte sul mare, parta un raggio verde; la leggenda dell’isola.. pochi l’hanno visto, eppure tutti lo aspettano e lo cercano..una luce magica che solo Ischia nasconde tra le sue magie.
Ma ecco, ti stai per lasciar cullare da questi sogni e di nuovo ti prende quella frenesia di scoprire, di continuare a cercare, di esplorare, e di nuovo voli sulla litoranea per arrivare in alto a Serrara e Fontana, i Comuni piu’ nascosti, dove ancora si cuoce il pane sul fuoco vivo e si prende la strada per salire sull’Epomeo, il monte che domina Ischia. Il sentiero si fa a piedi, e quando sei sopra e hai il fiato mozzo ma felice, ecco. Ecco Ischia, l’isola verde in tutto il suo splendore, vista dall’alto e’ sempre la magica figura verde sul Tirreno blu.. e basta entrare in una piccola taverna sulla cima e ti portano una bruschetta con i pomodori piu’ dolci e succosi che si possano immaginare, il sapore forte e intenso ti sconvolge la lingua e ti resta impresso a lungo. E poi giu’, di corsa verso Barano, le fonti dell’eterna giovinezza di Nitrodi che ti lasciano la pelle liscia come quella di un bambino, e ancora piu’ giu’, verso il Castello Aragonese, un’isola nell’isola che ti avvolge con le sue antiche mura ed un percorso che’ e’ uni’Ischia in miniatura. A questo punto l’energia di quest’isola verde ti e’ entrata dentro le vene, e mentre vien voglia di tuffarti nel mare denso di correnti calde e sorgenti termali, arriva una ventata di dolci nuovi.. le graffe appena scottate, friabili e croccanti, le sfogliatelle morbide e dolci, sapori che ti riempiono la bocca e il cuore.
Basta fermarsi e chiedere un racconto, un ricordo agli ischitani, che sono tutti lì pronti ad offrirti una parola gentile ed un piatto di pesce fresco, un boccone di coniglio all’ischitana, perche’ sono brava gente, che ama e rispetta la propria isola. Stare un po’ con loro sara’ una esperienza vera.
E’ il tramonto, il traghetto aspetta, ma aspettera’ ancora, il prossimo tramonto potrebbe essere quello giusto, quello in cui qualcuno scorgera’ il raggio verde e allora.. allora siediti su una piccola barca di pescatori arenata sulla spiaggia e aspetta.
Ischia non ha nessuna fretta di farti andare via.