martedì 14 dicembre 2010

Chiesa dell'Immacolata

Chiesa dell'Immacolata (XVIII sec.). La sua cupola domina l'intero castello e offre una magnifica vista del borgo di Ischia Ponte, anticamente chiamato borgo di Celsa per la presenza di una piantagione di gelsi nei terreni dei frati Agostiniani. Essi avevano importato sull'isola l'allevamento intensivo del baco da seta (il cui nutrimento, il gelso, è appunto chiamato morus celsa). L'attività s'interruppe di colpo nel 1809, quando Gioacchino Murat emanò un decreto di soppressione degli ordini religiosi per impossessarsi delle enormi ricchezze che i religiosi avevano accumulato nei secoli nel regno di Napoli. La chiesa fu costruita a partire dal 1737 al posto di una precedente cappella dedicata a san Francesco, per volere della badessa Lanfreschi dell'attiguo convento delle Clarisse. L'enorme impegno economico impedì alle suore di portare a termine la costruzione e, nonostante fosse stata venduta persino l'argenteria del convento per far fronte alle spese, la facciata e gli interni della chiesa non sono rifiniti e le pareti sono completamente bianche. La pianta della chiesa è a croce greca con l'aggiunta di un presbiterio e di un pronao d'ingresso. Su un tamburo circolare con 8 finestroni, insiste l'imponente cupola che domina l'intero complesso di edifici. Dopo il restauro eseguito nel 1980, la chiesa viene utilizzata per mostre temporanee di pittura e scultura.